Distorsione di caviglia

Le distorsioni di caviglia sono il trauma più frequente degli arti inferiori. Si stima una incidenza di circa 5000 distorsioni al giorno in Italia. Nella stragrande maggioranza dei casi, il meccanismo traumatico prevede un crollo della caviglia verso l’esterno con uno stiramento importante – che può arrivare anche alla rottura – del comparto legamentoso esterno.

La sintomatologia dolorosa associata può perdurare nel tempo insieme alla sensazione di instabilità o di rigidità che causano, complessivamente, un quadro di limitazione funzionale: spesso chi ha subito una o piu distorsioni di caviglia – le recidive sono frequenti – riferisce dolore cronico ed impossibilità a camminare su terreni sconnessi o frequenti gonfiori alla caviglia nella zona traumatizzata.

L’intervento della fisioterapia in questi casi serve a favorire i processi di guarigione tissutale e a prevenire i danni secondari post-traumatici, ma è fondamentale soprattutto per il recupero dei movimenti e la rieducazione e rinforzo neuromuscolari al fine di prevenire le recidive e riacquistare il benessere.

Domande Frequenti

Il nostro corpo funziona come un pendolo invertito. Il punto di contatto al suolo è il piede e la prima articolazione che collega il piede alla gamba è proprio la caviglia. Si tratta di una articolazione composta da tre parti: la tibio-peroneale, ovvero l’articolazione tra tibia e perone; la tibio-tarsica (o tibio-astragalica) ovvero l’articolazione che si trova all’interno dei due malleoli tra tibia-peroneale e astragalo; e la sotto-astragalica, ovvero l’articolazione che si trova tra l’astragalo e il calcagno. Queste devono coordinarsi tra loro per permettere il movimento del piede e la sua accomodazione al terreno durante il cammino e devono essere in grado di gestire le perturbazioni provenienti dall’alto – come ad esempio il movimento delle braccia o del tronco o il mantenimento della stazione eretta.

(Serve una foto dell’anatomia)

Ovviamente sì. Troppo spesso si è convinti che ormai sia troppo tardi per intervenire su una problematica ricorrente e per questo sia impossibile porvi rimedio. Servono sicuramente tempo e costanza per affrontare un percorso di esercizi sia di mobilità che di rinforzo per migliorare la qualità di movimento delle caviglie ed il proprio equilibrio.

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