Problematiche di spalla

La spalla è un complesso articolare del nostro corpo composto da 5 diverse articolazioni; anatomicamente collega la colonna cervicale al braccio ed è spesso sottoposta a stress e traumi sia durante la vita di tutti i giorni che durante l’attività sportiva in quanto ci permette di orientare la mano in tutti i piani dello spazio.

Le problematiche di spalla possono insorgere in seguito a traumi o microtraumatismi ripetuti, interventi chirurgici o processi degenerativi o infiammatori, ad alterazioni della capacità di controllo del movimento possono essere dovute a sovraccarichi funzionali, movimenti usuranti o ripetuti e continui nel tempo magari per la pratica di attività lavorativa o sportiva.

La riabilitazione della spalla si pone come scopo sia il raggiungimento della libertà completa di movimento senza dolore o fastidio, che il ripristino della forza e della stabilità necessarie sia nelle attività della vita quotidiana che nello sport.

Quanto conta l’età nelle patologie a carico della spalla?
L’età è molto importante: nei pazienti sopra ai 60 anni vi è una incidenza di lesioni della cuffia dei rotatori superiore al 50%; i giovani atleti sperimentano più frequentemente quadri di tendiniti della cuffia e lussazioni anche recidivanti mentre l’artrosi gleno-omerale si riscontra maggiormente tra pazienti di età superiore ai 65-70 anni.

Quali sono le patologie più comuni che interessano la spalla? E come si trattano?

La cuffia dei rotatori è un complesso di 4 muscoli (sovraspinato, sottospinato, piccolo rotondo e sottoscapolare) che si inseriscono sulla spalla garantendone la stabilità e il movimento. In caso di lesione, la sintomatologia è caratterizzata da dolore – che si manifesta anche di notte –, limitazione del movimento e impotenza funzionale del braccio.

Nella tendinopatia o tendinite (spesso calcifica), si assiste alla formazione di vere e proprie calcificazioni sui tendini della cuffia che portano ad una lesione del tendine. La sintomatologia si manifesta con un dolore acuto intensissimo che si presenta senza apparente ragione. La diagnosi avviene con ecografia o radiografia (rx) grazie all’individuazione delle calcificazioni stesse.

Il trattamento iniziale è spesso riabilitativo conservativo senza intervento chirurgico; in caso di calcificazioni, spesso gli ortopedici consigliano un percorso composto da onde d’urto ad alta frequenza ed un processo riabilitativo successivo per il recupero della mobilità completa del braccio senza dolore e della forza.

La spalla è una articolazione intrinsecamente instabile; la sua stabilità è garantita da un delicato e perfetto equilibrio tra le forze tendinee dei muscoli che ne determinano il movimento (leggi “Cuffia dei rotatori).

A causa di un evento traumatico può verificarsi una lussazione della spalla, ovvero la perdita dei rapporti articolari tra la glenoide e la testa dell’omero. In seguito a tale evento residua spesso una instabilità, ovvero un cattivo controllo delle forze in gioco durante il movimento e questa condizione può essere dolorosa.

Generalmente, il primo episodio di lussazione si gestisce in modo conservativo: un primo periodo di immobilizzazione viene seguito da un percorso riabilitativo mirato a ridare stabilità alla spalla.

In base alle richieste funzionali del soggetto (attività lavorativa pesante, sport ad alto contatto) e/o in caso di eventuale recidiva, si può procedere invece con l’intervento chirurgico per ripristinare i corretti rapporti articolari ed evitare ulteriori episodi. Anche in seguito alla chirurgia è importante affrontare un preciso trattamento riabilitativo ed eventualmente di rieducazione allo sport e alla performance.

L’artrosi gleno-omerale è la degenerazione articolare che può colpire le ossa che compongono la spalla. La sintomatologia è caratterizzata da dolore, rigidità articolare e talvolta versamenti intra-articolari.

Due facce di una stessa medaglia:

L’artrosi, e quindi la deformazione ossea può essere un fattore lesivo per i tendini della spalla (tra i quali la cuffia dei rotatori) che vanno incontro, anche essi a processi degenerativi, di assottigliamento fino alla lesione, a causa dell’attrito meccanico. Ma anche la stessa lesione dei muscoli della cuffia dei rotatori può essere causa di artrosi: infatti se le forze muscolari non sono più in equilibrio viene ad alterarsi la perfetta dinamica interna della spalla e la testa dell’omero va a sbattere fisicamente contro l’acromion determinando il progressivo consumo delle superfici e quindi l’artrosi.

La spalla congelata, nota anche come capsulite adesiva, è una condizione patologica della spalla significativamente dolorosa e invalidante ad eziologia sconosciuta. Si sviluppa in tre fasi: congelamento (doloroso), congelamento (adesivo) e scongelamento, ed è spesso autolimitante. Nella prima fase (durata 2-9 mesi) si ha una progressiva perdita di movimento soprattutto in rotazione esterna sia passiva che attiva fino alla rigidità e dolore che aumenta soprattutto nelle ore notturne; nella seconda fase (durata 4-12 mesi) il dolore diventa gestibile – anche se importante – ma avviene la perdita di ulteriori direzioni del movimento della spalla; nell’ultima fase (durata 5-26 mesi) invece vi è un recupero sia del movimento che del dolore. I comuni trattamenti conservativi comprendono farmaci antinfiammatori orali o per iniezione intra-articolare e/o fisioterapia.

La sindrome da impingement detta anche conflitto sotto-acromiale è una condizione dolorosa di intrappolamento dei tendini della spalla all’interno dell’articolazione a causa di una riduzione funzionale dello spazio anatomico esistente. Tale restringimento avviene normalmente in tutti quei movimenti che prevedono il sollevamento della mano sopra alla linea degli occhi, tuttavia in alcuni soggetti l’attrito tra tendine e osso provoca dolore.

I pazienti che soffrono di impingement possono riferire dolore anche durante il riposo notturno soprattutto se cercano di dormire in appoggio su quella spalla.

La scelta tra trattamento conservativo o chirurgico si basa sulla gravità dei sintomi, sulla quantità della limitazione funzionale e sulla entità del danno strutturale anatomico. Lo scopo del trattamento sia riabilitativo conservativo che post-chirurgico è quello di ripristinare il movimento completo e libero dal dolore.

Come posso aiutarti

Si deve ricorrere all’intervento del fisioterapista in caso di dolore che persiste e si associa a limitazione funzionale del braccio o riduzione della forza. Inoltre non si deve trascurare il dolore notturno che è spesso indice di un processo infiammatorio frequentemente a carico della cuffia dei rotatori.
Contattami per una prima valutazione per capire come risolvere il tuo problema alla spalla.