L’acido lattico, clinicamente conosciuto come DOMS (delayed onset muscle soreness – sofferenza muscolare ad insorgenza ritardata) è quel dolore muscolare generalizzato che – così come da definizione – può insorgere in seguito ad una attività fisica intensa anche ad alcune ore di distanza. Si tratta della “complicazione” sportiva più diffusa e meno grave e si manifesta come un dolore acuto, infiammatorio e spesso si associa ad una sensazione di rigidità e debolezza muscolare. Può colpire un solo muscolo o un gruppo muscolare e si risolve spontaneamente entro 5-10 giorni.

Cosa succede?

Inizialmente si pensava fosse dovuto alla microlesione delle fibre muscolari sottoposte ad uno sforzo troppo intenso, spesso in allungamento ma recentemente è stato descritto anche come una sofferenza muscolare data dalla compressione acuta delle terminazioni nervose che trasmettono impulsi ai muscoli. Quindi si tratta di una problematica che interessa sia l’apparato muscolare che il sistema nervoso.

Da cosa è influenzato?

Da alcuni fattori modificabili come il tipo e la durata dell’esercizio, lo stato di allenamento del soggetto o lo stato nutrizionale, ma anche da alcuni fattori non modificabili come l’età, la genetica, le allergie e le infiammazioni o malattie di basso grado che possono influenzare le tempistiche e l’estensione sintomi.

E’ sempre qualcosa di negativo o di preoccupante?

No, alcuni culturisti apprezzano la loro presenza in quanto li ritengono un buon indicatore dell’efficacia dell’allenamento. Dal punto di vista fisiologico, il DOMS può rappresentare una risposta di adattamento e crescita da parte del muscolo in seguito all’esercizio intenso.

Come evitarlo o limitarlo?

Un buon riscaldamento muscolare, la riduzione della velocità di esecuzione degli esercizi a favore di un movimento più controllato e l’incremento graduale dei carichi di lavoro rispettando tempi di riposo, possono essere strategie valide. E’ molto importante, infatti garantire intervalli di tempo adeguato sia tra le serie che tra le sessioni di allenamento affinchè il nostro corpo possa mettere in atto strategie di recupero adeguate sia dal punto di vista muscolare che nervoso.

E’ utile fare stretching dopo l’allenamento?

Al termine dell’allenamento può essere una buona norma effettuare un defaticamento attivo: cyclette, camminata veloce, nuoto a bassa velocità, ecc. Non ci sono evidenze in merito all’efficacia dello stretching alla fine dell’allenamento, anzi stirare passivamente un gruppo muscolare che è stato sottoposto da poco a carichi intensi non è consigliato.

Una volta che è presente, posso mandarlo via?

In seguito all’insorgenza del DOMS, è consigliato svolgere esercizio aerobico in concentrica – ovvero in accorciamento, come il nuoto – e a basso carico per favorire il metabolismo muscolare e la rimodulazione degli stimoli dolorosi.