“𝖒𝖎 𝖕𝖎𝖆𝖈𝖊 𝖈𝖍𝖎 𝖘𝖈𝖊𝖌𝖑𝖎𝖊 𝖈𝖔𝖓 𝖈𝖚𝖗𝖆, 𝖑𝖊 𝖕𝖆𝖗𝖔𝖑𝖊 𝖉𝖆 𝖓𝖔𝖓 𝖉𝖎𝖗𝖊.”
Alda Merini
Nell’era in cui tutto è diventato digitale e al binomio comunicazione-informazione è riconosciuto un potere assoluto, bisogna fare ancora più attenzione alla scelta delle parole.
Si tratta di un’arma potentissima, estremamente affilata!
Ma veniamo a noi: cosa c’entra tutto questo con la riabilitazione?
L’esercizio – di qualsiasi tipo – fa bene, sotto tanti punti di vista: migliora la circolazione, favorisce l’ossigenazione del nostro corpo, libera endorfine (le molecole del buonumore), facilita la flessibilità, scarica le tensioni, ecc…ed è persino in grado di influenzare la soglia del dolore!
La soglia del dolore, però, è influenzata anche da altri fattori tra i quali le conoscenze del paziente, le informazioni che provengono dai professionisti a cui si rivolge e, non ultimo le aspettative.
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Recenti studi hanno dimostrato che le informazioni positive pre-esercizio sono in grado di incrementare il miglioramento della soglia del dolore rispetto alle informazioni neutre; le informazioni negative invece, sono grado addirittura di far peggiorare notevolmente questa soglia incrementando la sensazione di dolore.
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Questo cosa significa?
Le parole sono un importantissimo strumento terapeutico in grado di dare valore o sminuire il lavoro delle nostre mani.
La scelta del linguaggio da utilizzare, l’approccio terapeutico e l’educazione del paziente passano proprio da lì.
Fonte: Vaegter, H. B., Thinggaard, P., Madsen, C. H., Hasenbring, M., & Thorlund, J. B. (2020). Power of Words: Influence of Preexercise Information on Hypoalgesia after Exercise-Randomized Controlled Trial. Medicine and science in sports and exercise.